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giovedì 2 maggio 2013

Iron Man 3 - Sono troppo vecchio per queste cose!





Iron Man 3 

 - Attenzione - di seguito verrano riportati eventuali spoilers per cui non andate avanti se non avete visto il film.




Trama:

Tony Stark, sconvolto dagli avvenimenti di New York (vedi Avengers) non riesce a dormire la notte, ha forti crisi di panico e dedica tutto il suo tempo al lavoro e all'interazione fra lui e la sua armatura, isolandosi dal mondo e da Pepper. La situazione, si complicata ancor di più dalla scesa in campo di un nuovo nemico il "Mandarino" che, attraverso la  tv inizia a lanciare attacchi terroristici a  tutto il mondo, Stati Uniti compresi. A questo si  aggiunga il ritorno di una vecchia fiamma di Tony e l'avvento di "Extremis": composto chimico che modifica il gene umano, creando super soldati, che finisco al soldo del Mandarino stesso. Riusciranno Tony e Iron Man a sconfiggere i fantasmi dei natali passati, presenti e futuri? (si,perchè, caldo a parte, il film è ambientato in questo periodo). Andate al cinema e lo scoprirete.





Analisi del film:

Come si fa a mantenere alto l'interesse su questo personaggio, dopo il grande successo di Avengers ed il fallimento totale di Iron Man 2?
Questa sicuramente è stata una delle domande passate per la testa di Kevin Feige (direttore di produzione dei Marvel Studios) e di Casa Disney prima delle riprese ormai imminenti (giugno 2012) di Iron Man 3. Sicuramente si sono strizzati per bene le meningi per poter rispondere a questo dubbio amletico, ma alla fine una soluzione è stata trovata:

Innanzitutto si doveva sostituire il regista dei primi due film, Jon Favreau (ufficialmente impegnato in altri progetti, ma che resta al fianco di Stark nel ruolo di Happy Hogan) con una nuova figura che potesse portare una ventata di novità è migliorare il background di Iron Man  dando anche la possibilità di conoscere meglio la personalità che è dentro l'armatura, ovvero Tony Stark. 
E' stato quindi chiamato a risolvere tale dilemma, Shane Black, che, inizialmente,  ha collaborato alla stesura della sceneggiatura per poi dedicarsi totalmente alla regia. 


Tutte le armature entrano in campo!


Black conosceva bene la capacità artistiche di Robert Downey Jr. avendo lavorato con lui in Kiss Kiss Bang Bang, sua prima regia  (non vi anticipo niente ma vi invito a vederlo se amate il Noir, con risvolti comici), pertanto  sapeva bene come muovere i fili e spingere l'interpretazione di Downey Jr al massimo senza snaturare il personaggio.
Ovvio che una mente eclettica come quella di Black avrebbe potuto fare veramente tanto se lasciata libera di muoversi, ma ricordiamo che Iron Man prima di tutto è un prodotto di marketing e come tale deve rispondere a delle regola rigide e ferree. Il meccanismo è quello che ben conosciamo dai tempi di Rocky III
Il buono che pensa di essere invincibile,  affronta una minaccia più grande di lui, viene sconfitto per poi rinascere, potenziarsi  ed eliminare  definitivamente  tale minaccia. 
Black non poteva sfuggire a questo meccanismo, ma poteva trovare il modo per abbellirlo, complicarlo (come in Dark Knight Rises, altro successo dell'annata 2012), e renderlo ironico al punto giusto, prendendo spunto dai sui vecchi lavori (K.K.B.B. citato prima e dalla serie Arma Letale di cui fu sceneggiatore dei primi due film).

Passando quindi al setaccio varie possibilità di evoluzione (ed in parte involuzione) di Tony Stark, Black tornò per un secondo indietro di anni e si ricordò quello che all'epoca aveva scritto sulla figura di Martin Riggs di Arma Letale (interpretato da Mel Gibson):

Poliziotto con moglie deceduta per cause misteriose, che non ha regole, che rasenta la pazzia, ma che grazie a quel suo essere fuori dalle righe riesce a risolvere i casi e catturare i "cattivi" di turno.

Tony Stark non aveva nessuna "turba mentale", era anzi fin troppo perfetto in quel suo essere sopra le righe. Come poteva, Black, avvicinare la figura di Stark a quella di Riggs? non che volesse realizzare un copia ed in colla dei due personaggi, ma doveva trovare quella chiave di lettura che serviva a rendere Stark  ancora più umano rendendolo a sua volta debole, come Riggs, ma con una mente cosi alta da poter risolve il caso, come Riggs.
La risposta gli fu subito chiara:

Tony finì in una porta inter-dimensionale, alla fine di Avengers, per poter salvare New York dall'attacco dei Kitauri, ma quando ne uscì fuori, per un attimo il suo cuore si fermò. Solo Hulk con un urlo lo risvegliò dal sonno eterno e restituì Tony alla vita.

Quell'avvenimento, Tony è riuscito a buttarlo dietro le spalle, o ancora adesso ne viene tormentato durante il sonno? 
"Ovvio! Tony non ha dimenticato", pensò Black, ed ecco cosi creata la sua "turba mentale".  I due personaggi, Riggs/Stark,  erano ora riuniti! Iron Man era tornato umano (involuzione di cui si parlava prima) e il film poteva nascere ed evolversi.

Fatto questo ora a Black bastava solo costruire una trama ad Hoc rispettando il meccanismo di prima, ambientare tutto a Natale (giochetto che lo premiò al suo debutto con Arma Letale) ed ecco che il gioco era fatto... Iron Man 3 era pronto per uscire nelle sale.



Un "Mandarino" per cena:


I fan volevano già dal primo Iron Man, la presenza del Mandarino, storica nemesi del protagonista (potete trovare la sua biografia qui). 
Per vari motivi, la produzione preferì far scontrare Iron Man, nei precedenti film, con nemici simili a lui (da Iron Monger, fino a Whiplash), ma alla fine fu costretta a cedere e già prima delle riprese di Iron Man 3, fece girare le voci sulla presenza del Mandarino nella nuova pellicola dedicata all'eroe. I fan ne furono felici e quando si seppe che a interpretare il Mandarino era chiamato niente di meno che Ben Kingsley, la felicità raddoppiò esponenzialmente.
Finalmente ecco arrivare  il 25 aprile 2013 (in Italia, negli States il film è uscito il 2 maggio), si iniziano a staccare i primi biglietti, i fan sono  al settimo cielo pregustando l'apparizione della tanto attesa nemesi, ed ecco che a metà film, Stark arriva a Miami, entra nella base segreta e faccia a faccia con il Mandarino scopre... che il Mandarino in realtà è un attore di Broadway!
Rabbia, disgusto, gente nervosa che spara a zero sul proprio blog e su Fb. La mia reazione?
Felicissimo della scelta! 
Giustifico tale pensiero (prima di un accoltellamento di massa e di bamboline voodoo con la mia faccia), ricordando che a realizzare il film è  uno sceneggiatore (finalmente diventato regista) che ha sempre amato giocare con la sceneggiatura e cambiare tutto a metà film. Pensate a Predator (di cui ovviamente ha scritto la sceneggiatura): 
Quanti di voi, vedendolo per la prima volta, hanno pensato ad un classico film con veterani del Vietman in stile Commando e poi si sono ritrovati catapultati nella pura  fantascienza e per giunta ben espressa? 
Questo suo cambiar le carte in tavola, ha fatto di Black un prestigiatore della sceneggiatura. Tutto è ancora più evidente nel suo primo film citato all'inizio della recensione,( K.K. B.B.) dove quello che si pensa all'inizio, si rivela essere il contrario verso la fine.
Per questo, non mi sono per niente stupito della  scelta  di far diventare, in Iron Man 3, il Mandarino solo un simbolo mediatico, del resto è lo stesso Kingsley a dire nel film che si aveva bisogno di qualcuno a cui attribuire la colpa, un Bin Laden o un Gheddafi...ed ecco spuntare  il Mandarino!
E' pur vero che Iron Man 3 non poteva avere un tono troppo Dark altrimenti i bambini come avrebbero potuto vederlo? Citando mio nipote di 5 anni che dopo aver visto il film con la mamma, mi chiamò sul cellulare e mi disse : "Zio, il film,  ha delle parti dove combattono e altre molto buffe..." beh  cosa dovevo dire? Questo è Iron Man...si picchiano e dopo ridono...Il Marketing che ti aspetti!



Ultima analisi:

Il piccolo Harley, copia di Stark nel nostro presente




Per i molti che hanno criticato la scelta del piccolo Harley, vi vorrei rammendare che Stark doveva ritrovare se stesso, viste le crisi di panico mostrate durante tutto il film e la presenza di Harley (che non ha caso ha lo stesso nome della marca di moto amate da Stark) rappresenta la sua pura coscienza:
Harley porta Tony a riscoprire se stesso, regredisce il personaggio alla sua fanciullezza per poi riportarlo alla realtà con più forza e con la voglia di ritornare ad essere il "migliore"...riuscendoci.

Perchè la presenza di Hulk/Banner dopo i titoli di coda?
Tony doveva andare da un dottore per vincere le sue paure? quindi, perchè non andare da chi l'ha salvato alla fine di Avengers? peccato che Banner è si un dottore ma non uno psicologo...e giù ancora risate!

In conclusione:

Voto 6 a Iron Man 3. 

Molte cose potevano essere fatte meglio ma in ogni caso degna conclusione per una trilogia che era inciampata nel secondo film e che si è ripresa nel finale...anche se da non paragonare con Avengers che resta ancora in vetta alla classifica dei migliori film sui supereroi.
Il vincitore resta il regista: Black sta crescendo e sicuramente potrà dare del suo meglio nei prossimi film.

Great Scott a tutti!




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